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Sicuramente “l’alma” di Fuerteventura è assai diversa da quelle che abbiamo conosciuto sinora nelle altre isole canarie, i luoghi, gli ambienti, le frequentazioni assai differenti creano abitudini e “climi sociali” piuttosto diversi a seconda della vita che vi si svolge.
Fuerteventura risulta essere, almeno sinora, un’isola “giovane” frequentata in buona parte e soprattutto in certe zone, da un turismo giovanile, sportivo, semplice spensierato e molto naturale che ben si adatta ad alcune conformazioni isolane e a tanti borghi che la compongono; avevamo sentito spesso parlare di questa località, El Cotillo, che, a pochi chilometri da Puerto del Rosario, veniva indicata un po’ come punto di riferimento degli incontri post-spiaggia in cui musica, birre, cocktails e tapas in buona compagnia divenivano il degno coronamento di giornate “marinare” spese al sole spesso in attività quali surf, kitesurf e amenità sportive varie.
Subito abbiamo captato quella affaticata serenità tra i tavoli dei “barettini” in cui le parole d’ordine risultavano essere squisitamente tranquillità, serenità, spritz, tapas conditi da qualche racconto della giornata trascorsa un po’ ovunque; l’ambiente aiutava molto con il suo porticciolo un po’ deserto per l’orario, gli immancabili richiami attraverso statue e sculture nelle piazzette di una vita nata dal mare e ad esso dedicata, morbidi disegni ad interrompere il bianco acceso dei muri ed un tramonto che metteva ancor più in risalto la ruvidità di questo tratto di costa di Fuerteventura.
Ci siamo subito accomodati, abbiamo riposto il nostro smartphone, ci siamo immersi “mollemente” in questa ovattata atmosfera non senza mandarvi prima un grande invito a raggiungerci!!! A Fuerteventura!!!









